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divario di 68 miliardi di Euro – Giornale Partite Iva


Il fenomeno del credit gender gap, ovvero la disparità di accesso al credito tra uomini e donne, continua a rappresentare un problema significativo in Italia. Secondo una ricerca condotta dalla Federazione Autonoma Bancari Italiani (FABI), la differenza tra i finanziamenti concessi agli uomini e alle donne è ancora molto marcata, con un gap che raggiunge i 68 miliardi di euro. Questo dato mette in luce le persistenti difficoltà delle donne nell’accesso a risorse finanziarie cruciali, evidenziando l’inefficacia di iniziative per la promozione della parità di genere nel settore economico.

Disparità nazionale e regionale

L’analisi dei dati relativi al credito alle famiglie evidenzia che, nel settembre del 2024, i finanziamenti totali concessi agli uomini ammontano a 162 miliardi di euro, mentre quelli alle donne non superano i 94 miliardi. Il divario non è solo quantitativo, ma anche qualitativo, una parte significativa del credito alle donne è infatti rappresentata da finanziamenti cointestati, che non garantiscono loro piena autonomia finanziaria. Sebbene, quindi, le donne accedano a una parte del credito tramite contratti condivisi, una percentuale decisamente inferiore rispetto agli uomini riceve prestiti individuali.

Sul territorio regionale la distribuzione del credito alle donne è ulteriormente frastagliata. Le regioni del Sud presentano i dati più preoccupanti: in Campania, Puglia, Sicilia, Calabria e Basilicata la percentuale di credito erogato alle donne è inferiore alla media nazionale del 20% arrivando anche al 18%. Regioni come Valle d’Aosta, Sardegna e Lazio, invece, registrano una percentuale di credito femminile superiore, dal 23% al 25%. Questa disparità evidenzia come la distribuzione del credito sia influenzata da fattori economici e socioculturali che variano significativamente tra le diverse aree del Paese.

L’impatto sul futuro

La persistente disuguaglianza nell’accesso al credito ha effetti profondi sul potenziale economico delle donne. Il fatto che le donne ricevano una quota così ridotta del totale dei finanziamenti significa che si trovano in una posizione svantaggiata quando si tratta di avviare o sviluppare imprese, acquistare immobili o affrontare spese straordinarie. Inoltre, tale divario si estende anche al settore previdenziale, dove le pensioni femminili sono mediamente inferiori di 553 euro rispetto a quelle degli uomini, con un aumento del gap di 37 euro rispetto al 2022, aggravando ulteriormente la disparità economica.





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