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Crisi della moda e Cig: “Possibile una proroga”


“È in fase di istruttoria la preparazione di un emendamento attraverso cui prorogare ulteriormente, nel 2025, lo strumento di integrazione salariale in deroga per il settore moda“. La notizia arriva dalla risposta che l’assessore regionale al lavoro Alessandra Nardini ha ricevuto dalla ministra Elvira Calderone dopo la sua lettera aperta al governo sull’urgenza di misure di sostegno. . “Restiamo in attesa di poter valutare i tempi di questa proroga e se saranno adottati o meno i correttivi che come Regione avevamo richiesto per favorire l’effettivo utilizzo di questo strumento – dice Nardini –. Ci tengo a ribadire un aspetto: il fatto che nonostante il quadro generale di crisi che affligge la moda, si sia assistito fino ad ora ad uno scarso ricorso agli ammortizzatori messi a disposizione dal governo non deve produrre una lettura sbagliata, come se lo strumento non servisse, ma piuttosto deve portare il ministero ad interrogarsi su quali siano state le criticità nell’accesso e nell’utilizzo di questo ammortizzatore sociale per superarle”.

“Serve uno strumento semplice ed efficace, che sia in grado di garantire un orizzonte che copra almeno tutto il 2025 – precisa Nardini –, dando alle imprese la possibilità di riorganizzarsi e di rilanciare il settore: non si può procede con proroghe di due mesi in due mesi. È poi necessario estendere a tutti i codici Ateco della filiera la possibilità di utilizzo dell’ammortizzatore perché fino ad ora pezzi importanti ne erano esclusi”. “Tra le richieste che abbiamo avanzato al Ministero, dopo averle condivise con le parti sociali – ricorda Nardini – c’è poi quella di neutralizzare i periodi di cassa integrazione guadagni per le imprese artigiane: così come fu fatto con la cassa Cig in deroga Covid, senza che tali periodi rientrino nel limite massimo previsto da Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato per la durata dei trattamenti di integrazione salariale”. La crisi è profonda e diffusa, “e richiede misure di ampio respiro nella copertura temporale e nella capacità di rispondere alle difficoltà d tutta la filiera – conclude Nardini –, senza lasciarne, come accaduto finora, alcuni pezzi scoperti. Il nostro obiettivo è garantire tutele adeguate alle lavoratrici, ai lavoratori e alle aziende che rappresentano un’eccellenza del Made in Italy e una porzione fondamentale della nostra economia regionale”.



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