Customise Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorised as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyse the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customised advertisements based on the pages you visited previously and to analyse the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

La tre giorni di Futura Expo: abbiamo ancora voglia di un futuro sostenibile? (Sembrerebbe di sì, ecco perché)


di
Massimiliano Del Barba e Pietro Gorlani

Il ministro Pichetto Fratin:«L’atomo? Centrale per la decarbonizzazione». E l’Enea intanto è al lavoro per creare il primo reattore di nuova generazione

Abbiamo ancora voglia di un futuro sostenibile? Se lo chiedono le 120 imprese che sono state presenti dal 7 al 9 marzo con i loro stand alla fiera di Brescia, trasformata per l’edizione numero tre di Futura Expo in una grande foresta di arbusti dove incontrarsi e discutere del destino di un’economia, quella italiana, stretta fra i piani di decarbonizzazione europei e l’esigenza di rispondere in maniera efficace alle spinte esogene provenienti dagli Usa (i dazi) e dalla Cina (la concorrenza sull’auto elettrica).

Tenta una prima sintesi Roberto Saccone, presidente della Camera di Commercio di Brescia, ente organizzatore dell’evento: «L’obiettivo era quello di costruire un dialogo fra le aziende e le istituzioni europee e credo che le tavole rotonde e i momenti di condivisione fra imprenditori e politici abbiano fatto emergere una disponibilità concreta, da parte del tessuto produttivo lombardo e italiano, a collaborare con Roma e Bruxelles per trasformare la transizione ambientale in uno strumento capace di accrescere la competitività del sistema. Servono tuttavia, e in questo gli industriali sono stati chiari, regole precise nonché tempi e modi chiari sul come mettere a terra la sostenibilità».




















































Spazio, nel padiglione, alle tecnologie digitali, alla finanza verde ma anche alle best practices in grado di raccontare il futuro del lavoro di fabbrica e della produzione di energia. Numerosi gli esponenti del mondo scientifico, fra cui la presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza, che ha discusso con Maurizio Tira, presidente del Consortium Garr, e col direttore dell’Enea, Giorgio Graditi, del rapporto fra riarmo, ricerca, tecnologie dual-use e ritorno al nucleare come via sostenibile alla sostituzione dei combustibili fossili. «Abbandoniamo le perplessità che ancora molti nutrono sul nucleare avanzato — ha detto Graditi —. Noi stiamo lavorando a un precursore di reattore che vedrà il suo sviluppo industriale fra 2030 e 2032». Linea sposata anche dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che in collegamento da remoto ha detto: «Senza nucleare non riusciremo a raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. Nei prossimi vent’anni la domanda di energia aumenterà ulteriormente ed è impensabile rispondere solo con solare, fotovoltaico e idroelettrico. Prendiamone atto».

E, data la latitudine dell’evento (siamo pur sempre nel centro del distretto dell’automotive), non poteva mancare una riflessione sulle aperture, da parte della nuova Commissione, alle richieste degli industriali di smussare l’impostazione ideologica del Fit for 55, con l’assessore allo Sviluppo economico di Regione Lombardia, Guido Guidesi, che ha ribadito come «il concetto del solo elettrico va considerato un assist incredibile ai cinesi».
Economia, certo, ma anche demografia urbana, con l’ad di A2A, Renato Mazzoncini, che avverte: «Le città presto dovranno competere tra loro per trattenere i loro cittadini visto che tra settant’anni in Italia la popolazione scenderà a 35 milioni di abitanti». Tanti, comunque, sono i giovani presenti in fiera. La loro curiosità è materia preziosa.

Al Futura Expo è intervenuto anche, venerdì 7 marzo, il ministro per gli Affari europei, Tommaso Foti, che sul tema del Pnrr ha sottolineato come funzionino misure semplici orientate a innovare.

9 marzo 2025



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link