Scritto da Redazione il
“Reflective” (acronimo per REconFigurable Light EleCTrIc VEhicle) è la citycar nata dalla collaborazione tra università e imprese grazie ai fondi europei.
A finanziare il progetto, mettendo sul piatto quasi 8 milioni di euro, è stata l’Unione Europea.
Il progetto
La partnership è nata tra l’università italiana Unicusano e il suo dipartimento di ingegneria, il centro di ricerca finlandese VTT, la cipriota Research and Innovation Center e la spagnola Idiada Automotive Technology.
Hanno partecipato inoltre, il consorzio italiano Scire, l’austriaca Thien, la tedesca AVL Software and Functions, l’Università slovena di Lubiana e l’estone Auve Tech.
Il modello
Si tratta di un modello interconnesso mediante cloud e facilmente ricaricabile tramite tecnologia wireless.
Il progetto ha raggiunto le quattro stelle EuroNCAP, dimostrando così un elevato standard di sicurezza.
Con interni riconfigurabili, la citycar ha sedili smontabili che trasformano il mezzo di trasporto dedicato alle persone in un veicolo per il trasporto merci, in base alle esigenze.
Per concludere, possiede un sistema di condizionamento dell’abitacolo.
Obiettivi
Il mezzo è stato messo a punto dopo quattro anni di studio e analisi, con l’obiettivo di contribuire a una significativa riduzione del traffico, al miglioramento della qualità dell’aria nelle zone urbane e all’ottimizzazione degli spazi di parcheggio.
Citycar e trasporto merci di notte
Daniele Chiappini, professore dell’Unicusano coinvolto in prima persona nel progetto, commenta così la fine del percorso di ricerca e sviluppo: «Reflective, focalizzato su veicoli elettrici leggeri altamente sicuri e riconfigurabili, potrebbe avere un impatto significativo sul mercato grazie a diverse caratteristiche innovative come la sicurezza secondo gli standard europei, la riconfigurabilità, la ricarica wireless e il confort, alla base del progetto Reflective c’era l’idea creare un prodotto figlio dello sviluppo sostenibile per le aree urbane fortemente congestionate. Un prodotto, riconfigurabile, che potesse essere utilizzato di giorno per il trasporto persone e di notte per il trasporto merci. Da non sottovalutare il suo impiego diffuso nei centri urbani, prestandosi come modello di punta per il car sharing».
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