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CNA Forlì-Cesena: “Edilizia a rischio senza un patto per il futuro. Serve un’azione concreta”


Il settore delle costruzioni sta affrontando un periodo di trasformazione tra la necessità di riqualificazione energetica e l’incertezza legata alla riduzione dei bonus fiscali. “Prima un’iniezione straordinaria di risorse ha stimolato fortemente, ma senza una regia ordinata, la ristrutturazione e l’efficienza energetica del patrimonio edilizio; ora la riduzione dei bonus fiscali attuata con la recente Legge Finanziaria rischia di compromettere non solo il raggiungimento dei parametri europei di sostenibilità ma anche la sopravvivenza di decine di migliaia di imprese e lavoratori”, spiega CNA Forlì-Cesena.

Secondo le stime nazionali, nel 2025 gli investimenti nel settore subiranno una contrazione del 7%, con un impatto negativo su nuove costruzioni, manutenzioni straordinarie e occupazione. “La riqualificazione energetica degli edifici esistenti è cruciale per ridurre i consumi e le emissioni di CO2 come previsto dagli obiettivi europei per il 2030-2050, ma per riuscirci servono misure che promuovano innovazione e sostenibilità”, afferma Piergiovanni Balzani, Presidente di CNA Costruzioni Forlì-Cesena. “Istituzioni, parti sociali e tutte le componenti della filiera edilizia, in particolare le piccole imprese, devono lavorare insieme per costruire una tabella di marcia realistica che favorisca la transizione energetica, ma anche la formazione di una forza lavoro qualificata”.

In provincia di Forlì-Cesena operano 8.087 imprese nel settore edilizio, di cui 5.613 nel comparto costruzioni e 2.474 società immobiliari. Un aspetto fondamentale per il futuro del comparto è la sicurezza sul lavoro: le piccole e medie imprese, che rappresentano la maggioranza, devono poter investire in formazione e prevenzione per ridurre il rischio di incidenti in cantiere.

“Un grande patto tra istituzioni, imprese, ordini e collegi professionali, banche, associazioni di categoria e organizzazioni sindacali potrebbe rappresentare la chiave per garantire la stabilità e la sostenibilità a lungo termine di un settore cruciale che, tra effetti diretti e indotto, contribuisce per almeno il 15% al Pil nazionale”, sottolinea Balzani. “L’Emilia-Romagna, con il suo impegno crescente verso la sostenibilità e l’efficienza energetica, potrebbe assumere un ruolo di leadership nella transizione energetica, utilizzando risorse pubbliche per incentivare la ristrutturazione e il miglioramento delle abitazioni e coinvolgendo anche il sistema bancario per finanziare questi interventi”.





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